La carie è oggi la patologia orale più diffusa, con un’incidenza ancora molto elevata sia in età evolutiva che in età adulta.
Gli aspetti che influiscono sulla formazione della carie sono molteplici, a partire da un’igiene orale non adeguata e da un’alimentazione troppo ricca di zuccheri. Ma ci possono anche essere delle predisposizioni individuali.
I TEST SALIVARI sono delle prove biologiche che consentono di effettuare una diagnosi precoce di cario-recettività in modo assolutamente semplice e non invasivo. Le informazioni ottenute sono principalmente le seguenti:
- quantità e qualità della saliva (entrambe molto importanti)
- quantità di specifici ceppi batterici (tra i più presenti nel cavo orale: lo Streptococcus Mutanse il Lactobacillus ), che è direttamente proporzionale alla probabilità di sviluppo della carie.
- potere tampone (che consiste nella capacità della saliva di riequilibrare l’ambiente acido che si può creare nel cavo orale).
La saliva svolge una fondamentale azione di equilibrio, ma nel momento in cui questo viene meno e si crea un ambiente acido, è facile che abbia inizio una patologia poiché lo smalto si demineralizza e viene lentamente eroso. Nel caso in cui il test indichi un livello elevato di rischio carie, verranno messi in atto tutti i mezzi di prevenzione esistenti per salvaguardare la salute orale dell’individuo: motivazione all’igiene orale, cambiamenti nella dieta, fluoro-profilassi (per il rinforzo o la re-mineralizzazione dello smalto), utilizzo di prodotti specifici.
Questo test è utile per chiunque.
Consigliabile anche:
- nei bambini: poiché non conosciamo la loro cario-recettività, è importante avere indicazioni per poter evitare l’insorgenza di carie;
- nelle donne in gravidanza: è stato infatti dimostrato da diversi studi che la quantità e qualità degli Streptococchi Mutans viene trasmessa dalla madre al figlio fin dai primi giorni di vita.
Presso i nostri studi vengono eseguiti anche TEST GENETICI specifici per la malattia parodontale (gengiviti / piorrea). Questo tipo di test, anch’esso non invasivo, si esegue una volta sola nella vita poiché il DNA del soggetto non si modifica mai. Il campione prelevato viene analizzato da uno specifico laboratorio in ambito universitario universitario.
I dati ottenuti consentono di conoscere con precisione il livello di rischio genetico dell’individuo e sono molto utili al completamento del profilo di rischio specifico soggettivo, che è costituito da un insieme di fattori: stile di vita, comportamento alimentare, mantenimento dell’igiene orale, presenza di malattie dismetaboliche, ecc. In caso di test positivo, verranno adottate tutte le misure necessarie per prevenire l’insorgenza della malattia parodontale.
Il futuro della medicina sarà sempre più fondato sulla conoscenza del patrimonio genetico di ognuno di noi (predisposizioni soggettive) e sulle norme di prevenzione specifiche delle patologie.
Dott.ssa Celestina Leporati